CONFERENZA RINVIATA

A seguito delle ordinanze rispetto al contenimento del Coronavirus nel nord Italia la Conferenza nazionale autoconvocata per la riforma delle politiche sulle droghe, “Droghe. Dopo la “guerra dei trent’anni”, costruiamo la pace. Prove generali per un governo alternativa” convocata per il 28 e 29 febbraio 2020 presso il Salone Di Vittorio – Camera del Lavoro Metropolitana di Milano, Corso di Porta Vittoria 43, a Milano è rinviata a data da destinarsi (indicativamente entro la fine di giugno).
Tutta la rete dei promotori della conferenza utilizzerà questo tempo per continuare la mobilitazione e l’iniziativa per portare il tema delle politiche sulle droghe al centro del dibattito politico e contrastare le ulteriori derive securitarie che si sono affacciate in queste ultime settimane.
Ci scusiamo con tutti gli iscritti, daremo comunicazione degli appuntamenti e delle iniziative su https://www.conferenzadroghe.it e sui siti dei promotori della conferenza.


28-29 Febbraio 2020

Sala Convegni – Camera del Lavoro Metropolitana di Milano
Corso di Porta Vittoria 43
Milano

 Conferenza nazionale autoconvocata per la riforma delle politiche sulle droghe

Droghe. Dopo la “guerra dei trent’anni”, costruiamo la pace.
Prove generali per un governo alternativo

Sono passati trent’anni dall’avvio in Italia della politica di “guerra alla droga”, rappresentato, normativamente e simbolicamente, dalla svolta punitiva dei primi anni novanta.

  • Trent’anni di fallimenti nel governo del fenomeno, occultati dalla retorica proibizionista e dalla totale assenza di qualsiasi valutazione delle politiche messe in campo.
  • Trent’anni di politiche imperniate sul contrasto penale e la criminalizzazione/ patologizzazione di qualsiasi forma di consumo: col risultato sia di un aggravamento dei danni e dei rischi per la salute dei consumatori e dell’intera società, sia della diffusione di stigmi e pregiudizi. Uno scenario di “guerra” che ha ostacolato e spesso impedito ogni tentativo di promuovere nella società una cultura della riduzione del danno e del consumo più sicuro in un quadro di relazioni sociali pacifiche e coese.
  • Trent’anni in cui il discorso istituzionale ha oscillato da allarme ad allarme, rimanendo ancorato al vecchio obiettivo retorico del “mondo senza droga, ce la possiamo fare”: senza prendere atto che tale prospettiva “guerriera”, lanciata a livello Onu nel 1998, è messa in discussione perfino in quella sede. E fingendo di non sapere che si tratta di un fenomeno strutturale delle nostre società.
  • Trent’anni in cui innovazioni e successi, che pure ci sono stati, come la vittoria del referendum del 1993 (abrogativo delle norme più punitive della legge antidroga) o la cancellazione della legge Fini Giovanardi da parte della Corte Costituzionale nel 2014, sono stati ottenuti a costo di una dura e strenua resistenza e opposizione alle politiche nazionali e all’inerzia dei governi, grazie alla tenacia di associazioni, operatori, consumatori, servizi e amministrazioni locali.

Ma anche trent’anni in cui, proprio da questa ampia rete riformatrice da sempre in dialogo con le più avanzate esperienze internazionali, è andata maturando una solida base per attivare un cambio di rotta radicale verso un governo politico e sociale del fenomeno contemporaneo dei consumi di droghe.

Ricerca indipendente, conoscenza, esperienza, innovazione negli approcci e negli interventi, dialogo internazionale e tra i tanti attori diversi che sono protagonisti della scena delle droghe, hanno prodotto nel nostro paese un imponente bagaglio di conoscenza e sperimentazione capace di indicare e praticare percorsi di riforma delle politiche sulle droghe: per superare definitivamente una politica fondata sulla criminalizzazione dei consumatori, attribuendo alle istituzioni pubbliche il ruolo di disegnare strategie di regolazione sociale e culturale alternative a quelle penali.

In questa prospettiva, è improrogabile una riforma della legge antidroga (DPR 309/90) che preveda la completa depenalizzazione e decriminalizzazione di tutte le condotte legate al consumo personale e la ridefinizione e riscrittura del sistema dei servizi e degli interventi capace di integrare definitivamente il modello della Riduzione dei Danni e dei Rischi, superando i modelli patologici e colpevolizzanti, e stabilendo gli standard nazionali, qualitativi e organizzativi,  per rendere uniformi i sistemi regionali e stabili i vincoli di spesa.

Parimenti, è necessario allargare lo sguardo alla dimensione internazionale, e aprire un dibattito serio anche in Italia sulle novità degli ultimi anni: non solo si registra un progressivo spostamento di accento dal governo penale al governo sociale del fenomeno ispirato alla riduzione dei rischi (invece che all’eliminazione della droga); di più, sulla base di una interpretazione “flessibile” delle Convenzioni Onu (impensabile fino a pochi anni fa), stati membri come il Canada e l’Uruguay, fino a importanti stati USA, hanno potuto avviare nuove politiche di regolamentazione legale della cannabis.

 Questi percorsi di riforma e di confronto aperto sui modelli di governo del fenomeno droga non sono più rinviabili! E sono possibili e praticabili da adesso.

Solo l’immobilismo istituzionale che scontiamo da vent’anni non ne è consapevole e ha ostacolato, tra l’altro, lo sviluppo del dibattito parlamentare sulle diverse proposte di legge di riforma presentate negli anni. Non è un caso che dal 2000 i governi non convocano la Conferenza nazionale, prevista dalla legge, e dal 2010 lasciano il paese privo di un Piano Nazionale sulla droga, né rendono attuabili gli interventi Riduzione del Danno nonostante siano sanciti come un diritto dai nuovi LEA.

Dopo le Conferenze di Genova (2014) e Milano (2015), le Associazioni per la riforma delle politiche sulle droghe sono oggi impegnate a organizzare una nuova Conferenza Nazionale Autoconvocata, con lo scopo di elaborare precise indicazioni e proposte per una decisa inversione nelle politiche nazionali sulle droghe.

Intendiamo promuovere una grande azione di coinvolgimento che, insieme alle associazioni, agli operatori pubblici e del terzo settore e alle persone che usano sostanze, interessi in modo allargato il mondo variegato del diritto, della cultura, dei media, dell’associazionismo in tutte le sue espressioni, nell’ambito di un movimento di idee, di proposte e azioni che si presentino come prove generali per un governo alternativo delle politiche sulle droghe”. 

Le associazioni promotrici lanciano da oggi un Cantiere di programmazione di iniziative che, da ottobre a gennaio, porteranno alla Conferenza nazionale autoconvocata, e invitano tutte le realtà che condividono questa necessità di svolta riformatrice ad aderire e contribuire attivamente.

Primi promotori: A Buon Diritto, Arci, Associazione Antigone, Associazione Freeweed, Associazione Luca Coscioni, CGIL, CNCA, Conferenza dei Garanti delle persone private della libertà, Comunità di San Benedetto al Porto, Forum Droghe, Gruppo Abele, ITANPUD, ITARDD, l’Altro Diritto, la Società della Ragione, LILA.

Pagina web www.conferenzadroghe.it
Per aderire adesioni@conferenzadroghe.it
Per proposte al Cantiere organizzazione@conferenzadroghe.it
Segreteria e contatti segreteria@conferenzadroghe.it